Michele Acanfora – Stati d’Animo
Nessuna ricchezza materiale rende felici come il bene sincero e profondo di una madre.
Nessuna ricchezza materiale rende felici come il bene sincero e profondo di una madre.
Mi difende più questo mio manto di freddo col quale sono nata che non l’impressione di tepore che subito si disperde.
Vi auguro qualcuno che vi scelga soltanto a guardarvi, perché vi hanno letto dentro.
Lascia stare chi ti critica sempre, lo fa solo per mascherare il suo difetto: l’invidia.
La finiamo con gli eccessi e gli struggimenti d’animo? Iniziamo a vedere le cose nane per come sono e non lasciandoci ammaliare ed anestetizzare dalle ombre riflesse nelle caverne del nostro cuore? Ho sempre creduto che se riuscissimo a catturare le impressioni, prima che con gli occhi, con il naso e le mani, le sensazioni che ne avremmo tratto sarebbero state complesse, ma nell’ordine del reale; gli occhi sono soggetti a troppi giochi di luce per dirsi obiettivi, come quando sei fuori, esposto troppo a lungo al sole, poi, entri a casa e vedi il sole dappertutto. Funziona più o meno così.
Seduta alla deriva, del mare, i miei occhi chiusi, immagino, immagino una barca, un po’ dandone il senso alla mia vita, una barca a vela senza vento, senza direzioni, seduta mi soffermo su quel pensiero, nessun vento arriva alla deriva dei pensieri, ma io vedo e sento, il desiderio accrescere, io, una barca a vela in cerca del vento, pronta a spiegare le mie ali, verso un amore tanto desiderato, Vita tu, donami il vento e conducimi nell’infinito mare, prendi il mio tormento e conducimi, come il vento conduce la barca, tu vita tu che sai il senso dei miei pensieri, ed io son nulla senza lui e lui è nulla senza me, conducimi ancora, nel suo respiro!
Io sono vero, anche quando mi nascondo dentro un battito di malinconia.