Michele Gentile – Cielo
Il cielo sa sempre come farsi perdonare.
Il cielo sa sempre come farsi perdonare.
Una giusta e leale consapevolezza di sé è il miglior trono sul quale regnare.
E capire dove finisce il mare è come voler toccare l’orizzonte.
In fondo potremmo anche essere stelle cadenti cadute per sbaglio.
Tornò a guardare il cielo stellato, con lo spicchio di luna crescente – la sua preferita – che inondava di luce soave il luogo in cui si era trovata. Fu allora che ricomparve la sensazione che l’Infinito e l’Eternità procedessero tenendosi per mano, e che bastasse contemplare uno di essi – magari l’Universo senza limiti – per notare la presenza dell’altro: il tempo che non finisce mai, che non passa, che permane nel presente, dove sono custoditi i segreti della vita.
Almeno avrò tentato, schiumato amore da zanne logore di rabbia, cercato sino alla fine quell’Uomo perduto da bambino.
Il cielo ha cambiato colore. Pioggia incessante cade. Un lampo illumina il giorno, il rombo di un tuono in lontananza. Ed io mi lascio bagnare dalle lacrime del cielo. E m’accorgo che io stessa sono pioggia nel vento.