Michele Gentile – Cielo
Ti adoro notte, in dolce alcova di tormenti accarezzi questo mio silenzio senza promesse.
Ti adoro notte, in dolce alcova di tormenti accarezzi questo mio silenzio senza promesse.
Ho guardato con implorazione il cielo poche volte, ma credo di avergli chiesto così tanto che se avesse esaudito tutti i miei desideri sarebbe caduto sulle nostre teste. Ho sbagliato a volere.
Se la notte sei felice la vedrei brillare di mille costellazioni.
Allora penso, scrivo; accanto alla penna rimane un tempo sospeso, attento ai prossimi versi; imprigionato in un cielo dal quale potrà piovere solo per asciugare una lacrima o dissetare un sorriso.
Tieni da conto ogni stilla di sole e tutti i respiri del mare; saranno i tuoi occhi quando si farà buio.
Un barbaglio anche lontano eco di carezze, tepore di promesse. Almeno una stella, Padre il riflesso di un tuo sorriso!
Sei una stella… se non brilli… non ci sei!