Michele Gentile – Destino
Siamo qui per stringerci, abbracciarci ritrovarci chissà dove insieme!
Siamo qui per stringerci, abbracciarci ritrovarci chissà dove insieme!
Ricordo le voglia di esplorare quelle valli verdi, sentire il rumore delle foglie, guardare il volto di ogni albero come se in esso fosse nascosto il volto di ogni persona che è passata nella mia vita, ho smarrito la via, ma la via alla civiltà, in compenso ho trovato la strada naturale, innata, animale del perdermi tra questi boschi e lunghe distese, pensare a respirare, bere, mangiare quello che la natura mi offre, non dover chiedere niente a nessuno, vedere ogni mia traccia come sconvolge quel naturale equilibrio anche se momentaneamente, pensare che al successivo passo sarò un po più integrato in quell’ambiente realmente bello e non creato su misura. Camminerò fino a nuova sera, sorriderò di quelle forme in cielo che gli uccelli disegnano, mi stupirò della grandezza delle nuvole, per dire anche domani che ogni giorno perso sull’asfalto è un giorno in cui si è persa l’occasione di emozionarsi di vivere.
Non si può sfuggire al destino: Potrebbe anche essere vero, come è vero che noi non conosciamo quale sia. Allora perché non illudersi di averlo cambiare in meglio, quando ci sorride e considerarlo solo un incidente di percorso in attesa di essere migliorato, quando non ci piace?
Il destino ha deciso dove sono nato, da chi sono nato e pure come sono nato, ma chi ha deciso cosa sono diventato?
Se si potesse spostare a ritroso le lancette del tempo ricostruirei quel vaso rotto da cui i cocci dipendevano l’evoluzione del mio destino.
I pianeti ruotano e procedono nel loro moto anche senza il nostro superfluo benestare.
Per natura l’essere umano non si attribuisce le colpe dei propri fallimenti, per questo ha coniato il termine destino.