Michele Gentile – Libertà
Vorrei essere come il vento; senza giudizio, senza cielo, senza spiegazioni.
Vorrei essere come il vento; senza giudizio, senza cielo, senza spiegazioni.
Penso che solo la morte possa insegnarmi l’arte della rassegnazione.
Prima che muoia l’inverno nella carezza che ridesta le terre il cielo frantumerà il calice…
Vorrei essere all’altezza di ogni mio errore.
Sentite sentinelle, se vi va di continuare a leggere (o far finta di leggere) libri, libretti e libricini “in piedi” per tutte le piazze d’Italia, andate avanti e continuate a farlo fino a non saper più come sedere. Ma mi raccomando, non fate del vostro abituale silenzio cinico e provocatorio una arma “pseudo-pacifica” per soffocare la voce di chi non la pensa come voi. Non ce la farete, neanche nei vostri assurdi e chimerici sogni quotidiani.
Nella natura posso ancora vedere i miei giorni giocare con quelli di Dio.
Penso che la libertà è uno dei termini più oscuri ed ambigui, perché siamo nati già con delle “catene invisibili”, ed un uomo in sé è anche una massa di contraddizioni. Ma all’essere umano è concessa “la coscienza”, mentre, all’umanità “la civiltà”: la consapevolezza di convivenza nell’usare “l’arte pacifica del reagire”, non le azioni barbariche.