Michele Gentile – Poesia
È l’istinto del lupo a governarmi quando, braccato dalla disperazione, nelle notti senza fine, vago a caccia di poesia.
È l’istinto del lupo a governarmi quando, braccato dalla disperazione, nelle notti senza fine, vago a caccia di poesia.
A otto anni ho capito il mondo, a venti volevo distruggerlo, a trenta mi ha fatto pena. Ora gli do una mano a crescere.
Le lune dei giorni a venire hanno visi feroci, appese a cieli di nera sabbia…
La monotonia è un’arma di distruzione di massa.
A me basta un tramonto per risorgere.
Durante queste stagioni, maledette ed immobili stagioni, una stella, persa in un dedalo di sogni, si aggrappa alle carni del dolore. Dimentica il suo afflato, rinnega il cielo e si lascia mortificare dall’astuta luce di una candela.
Mi fido dei dubbi, dell’incertezza del vento. Credo alla poesia quando mi racconta di un cuore senza orizzonti.