Michele Gentile – Vita
In fin dei conti siamo lettere in viaggio, indelebile inchiostro di cuore su pagine d’eternità.
In fin dei conti siamo lettere in viaggio, indelebile inchiostro di cuore su pagine d’eternità.
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano. Considero valore quello che domani non varrà più niente, e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite. Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che. Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato. Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia. Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore. Molti di questi valori non ho conosciuto.
C’è solo una cosa che non ti puoi assolutamente permettere di perdere: la vita!
Mi godo la vita, la vivo a pieno e nel farlo di chi giudica me ne fotto!
Non trovo né il modo per restare, né la strada per andare, ho il limbo nelle scarpe l’inferno in testa, il paradiso è inesistente.
Oggi è una nuova esperienza, ieri è ormai un ricordo, domani sarà il sogno che vorrei realizzare.
Sono sempre più convinta che se le persone non tornano è perché si vergognano.