Michele Moschella – Felicità
Ieri pensavi che una cosa brutta sarebbe stato un dramma, poi scopri che era nient’altro che una deviazione per la felicità.
Ieri pensavi che una cosa brutta sarebbe stato un dramma, poi scopri che era nient’altro che una deviazione per la felicità.
Possiamo paragonare la felicità al miraggio di un oasi nel deserto. È una piacevole invenzione della nostra mente che non potremo mai toccare o assaporare, ma sapere che forse, chissà dove possa esserci, ci rende in qualche modo più sereni.
La felicità non arriverà mai alle persone che non apprezzano ciò che hanno già.
La storia non è il terreno della felicità. I periodi di felicità sono in essa pagine vuote.
Chi cerca la felicità nel virtuale, non trova che fumo ed alienazione dei sensi. La felicità si deve toccare, ascoltare, odorare, gustare e vedere, per essere vera, non può mai essere un surrogato, perché il surrogato non soddisfa, non riempie, crea soltanto illusioni.
La felicità è un cucciolo caldo.
Lei: Sai cosa mi rende felice…lui: Cosa?Lei: il ricordo di me che ti tiene sveglio tutta la notte!