Michele Sannino – Tristezza
Nella solitudine, come nelle sofferenza, non guardarti intorno non ne hai bisogno perché chi ti vuole bene sa farsi sentire.
Nella solitudine, come nelle sofferenza, non guardarti intorno non ne hai bisogno perché chi ti vuole bene sa farsi sentire.
Ogni notte in cui ti senti sola e ti assale la tristezza, alza gli occhi e guarda il cielo.Le stelle sono lì per te.
Le delusioni sono come veleno: suscitano sofferenza, contaminano l’anima, indeboliscono lo spirito. Ma se riusciamo a calibrare il suo effetto a piccole dosi scopriremo i benefici, ci formano e ci guariscono.
Lascia che il dolore scivoli su di te, come la neve sui rami di un salice.
Le poche sterili parole della nostra epoca vengono strappate dolorosamente al silenzio. Abbiamo cominciato a tacere da ragazzi, a tavola, di fronte ai nostri genitori. Noi stavamo zitti per protesta e per sdegno. Eravamo ricchi del nostro silenzio. Adesso ne siamo vergognosi e disperati e ne conosciamo tutta la miseria, ma il silenzio può essere universale e profondo. Il silenzio può raggiungere una forma di infelicità chiusa, mostruosa, avvizzire i giorni della giovinezza, fare amaro il pane. Può portare alla morte. Perché il silenzio è un peccato un peccato comune a tanti nostri simili nella nostra epoca, è il frutto amaro della nostra epoca malsana.
Forse, la tristezza, nell’ordine del dolore, si muta, ben presto, in spietatezza.
Triste compagna la solitudine per chi ha perso l’abitudine di vivere. Ma ogni giorno è una pagina, scritta solo per noi, che dobbiamo colorare con i colori della speranza, della forza, senza mai arrendersi, agli affanni dell’esistere.