Michele Tommasini – Tristezza
Una spalla su cui piangere… una mano alla quale aggrapparmi, uno sguardo per non essere solo… un sorriso per un sorriso… nulla più.
Una spalla su cui piangere… una mano alla quale aggrapparmi, uno sguardo per non essere solo… un sorriso per un sorriso… nulla più.
Sono arrivata ad una conclusione; “nessuno ti capisce davvero come vorresti”! Sanno leggerti solo in superficie, se sorridi sei felice, se piangi sei triste, solo bianco e nero. La profondità non gli interessa. Non gli importa se dentro al cuore ci sono parole mai dette, delusioni tenute dentro per non ferire, lacrime celate dietro a “un va tutto bene” per nascondere la tristezza.
Nulla è più triste che sentirsi dire ti amavo.
La gioia e il dolore sono i due volti della medaglia della vita, ma l’uno fa assaporare l’altro in quanto l’uno esiste perché esiste l’altro.
Oggi mi sento completamente privo di emozioni… ma questa vacuità l’avverto come un chiodo, fissato, nel petto… come se la mia anima fosse un quadro appeso “obliquamente”, coperto da un telo nero, affinché nessuno possa vederlo.
Lacrime.Gocce di solitudine,gocce di tristezza,piccoli fiume di parole mai dette,mai ascoltateLacrime.Gocce di ricordi mai dimenticati,gocce di dolori soffocati.Lacrime.Piccoli fiumi di Speranza, di gioie condivise,di Amicizia.Lacrime, ora scorrete pure,liberate il mio Cuore da troppo tempo svuotato…
Purtroppo, quando sei troppo buono, lo sei anche con chi lo merita, e alla sofferenza si aggiunge la rabbia di non riuscire a essere diverso.