Michelle Cuoreribelle – Abitudine
Non mi piacciono le persone che non ci sono mai, ma che ti cercano quando tu decidi di non esserci più.
Non mi piacciono le persone che non ci sono mai, ma che ti cercano quando tu decidi di non esserci più.
Si può nascondere la verità alle orecchie di chi ascolta, ma non agli occhi di chi guarda.
L’infamia è il veleno che si porta dentro l’invidioso.
Voglio ricordare che essere famosi su Facebook è come essere Cenerentola nella fiaba: a mezzanotte tutto può finire.
Spesso è con la massima superficialità che vengono inflitte le ferite più profonde.
Il conformismo è un vestito troppo stretto da far mancare l’aria… anche perché pian piano…
Le cose complicate vengono scartate come in un processo di selezione naturale, così come le persone. Si tende a scegliere quelle semplice, pacate, che non creano problemi, che non hanno crisi esistenziali né crolli emotivi, le si sceglie convinti di poter viaggiare poi in un fiume di tranquillità.Per questo delle persone difficili ci si dimentica, le si accantona, si tende ad evitarle così da non sentirsi troppo pressati dalla loro presenza.Ed io ho saltato questa fase della selezione naturale. Come per un difetto genetico, come se ricoperta da una coltre di ghiaccio tanto spessa da non permettermi di guardare oltre o di riprendere calore, io cado in errore.Cerco l’errore, la difficoltà, la strada in salita, il sasso nella scarpa, gli occhi gonfi ed il cuore impazzito. Mi emoziono quando non devo, piango mentre tutti sorridono, sorrido tra i fiumi di lacrime. Io mi nutro degli scarti di chi seleziona per un’evoluzione perfetta della specie. Cerco negli angoli, nel buoi dei disastri. Cerco i fallimenti, gli sconfitti, i ritirati.Cerco chi mi somiglia. Cerco il mio errore perfetto.