Miguel de Cervantes y Saavedra – Cielo
Nessun limite eccetto il cielo.
Nessun limite eccetto il cielo.
Mi aggrappo al cielo e raggiungo le mie speranze.
Candida ed eterna, scendi dal cielo in un dolce suono sordo, colori il mondo e lo rendi diverso, regali gioia ai bambini, e fai tornare l’essere bambino in molti adulti che non lo ricordano più. È un regalo dal cielo e come tale va accettato e festeggiato!
Affacciato sul mondo, abbracciato al vento, a rimirare batuffoli d’ovatta intrisi di cielo. Se potessi…
Non deve pretendere da me la salvezza dalle Sue azioni: la natura sarebbe imprecisa. Deve chiedere a suo Figlio, il Messia. Non può invertire natura e competenze come se il sostegno l’equilibrio di un universo fosse uno scambio di figurine. Ha sbagliato gioco.
Il cielo non tace mai, ha molte cose da dire, lui attende solo il risveglio…
Che me ne faccio di una stella se ho il cielo rotto.