Miguel de Cervantes y Saavedra – Cielo
Nessun limite eccetto il cielo.
Nessun limite eccetto il cielo.
Ma chi può tollerare di sapere quali stelle sono già morte? C’è qualcuno al mondo che possa sopportare di sapere che lo sono tutte?
Ed è a te notte che rivelo la mia anima, ed è a te giorno che rivelo i miei sogni.
Un volo lesto ti fa alzar la testa al cielo, ma un battito semplice, leggero quel cielo te lo disegna nel cuore, raccogliendo i tenui colori dalla tua anima.
È sempre il sole che colora il cielo.
Come tutto è quieto, calmo e solenne, affatto diverso da quando correvo […] da quando correvamo gridando e ci battevamo! […] In modo diverso strisciano le nuvole su questo cielo alto, infinito. Come mai prima questo cielo alto non lo vedevo? E come sono felice di averlo finalmente conosciuto! Sì! Tutto è vuoto, tutto è inganno tranne questo cielo infinito. Nulla, nulla esiste, tranne questo. Ma anche questo non esiste, non c’è più nulla, fuorché il silenzio e la quiete.
Il buio è solo una visione distorta del mondo e anche nelle notti più scure…