Milena Gabanelli – Lavoro
Come si fa con i libri, questa puntata la vogliamo dedicare a quanti tengono vivo il Paese per puro senso di responsabilità, che lavorano doppio per tappare i buchi creati da chi… se la prende comoda.
Come si fa con i libri, questa puntata la vogliamo dedicare a quanti tengono vivo il Paese per puro senso di responsabilità, che lavorano doppio per tappare i buchi creati da chi… se la prende comoda.
Scrivere significa vivere di uno strano lavoro che non si può pretendere che la società ritenga utile e necessario.
C’è chi si reputa professionista perché si fà pagare, e c’è chi si fa pagare perché professionista.
Se avessi 28 anni e fossi laureato, forse avrei cantato “ragazzo fortunato”, invece ho 28 anni e non sono laureato e quindi mi è toccato “sei uno sfigato”.
Il lavoro rende nobili e fortifica gli animi.
Nella mia infanzia da adolescente non ho mai avuto amici, per impegnarmi nello studio e portare a casa bei voti, mi sono fatto largo tra tutte le difficoltà e dopo tanti anni mi sono laureato in medicina. “E ora che lavoro fai?” “Il muratore”.
Il mondo del lavoro ormai sta in un altro mondo.