Monia Ghesini – Stati d’Animo
Io penso che ci si possa convincere di qualsiasi cosa dimenticandosi che, qualunque convinzione, potrebbe essere soltanto una scappatoia alla reale chiarezza dei fatti.
Io penso che ci si possa convincere di qualsiasi cosa dimenticandosi che, qualunque convinzione, potrebbe essere soltanto una scappatoia alla reale chiarezza dei fatti.
A volte non si trova il perché del cattivo umore e la cosa irrita più del fatto che c’è.
Ho guardato il mare, mi ha sorriso, ha raccolto le mie lacrime come una madre, e io ho sorriso. Lui si che mi capisce.
Succeda quel che succeda il tempo passa su tutto, e porta via anche i momenti peggiori.
Mentre il sole sale le scale del cielo, io guardo il soffitto di questa enorme camera che è il mio cuore,provo a parlare, sento l’eco della mia voce, o di quello che ne rimane. Non vi sono mobili, solo ritratti di quel che fui insieme ad altre persone, di cui vedo i fantasmi passarmi davanti. Mentre il sole giunge all’ultimo gradino, io guardo fuori dalla finestra: La nebbia offusca il mio cammino, o forse è il mio cammino ad intralciare la nebbia? Le scorro addosso come acido, la attraverso, ma quella che si dilania sono io. Mentre il sole ripercorre lo stesso cammino, ma nel senso contrario, io mi volto verso uno specchio, ma colpendolo mi scompongo in mille pezzi verso il pavimento. Fino ad ora ho detto: “Il sole sale verso il cielo”. Ma se invece fosse il cielo, ad inchinarsi dinanzi al sole?
Penso che la gente, quella gente, l’umanità che per me è stata sempre difficile, quella gente alla fine stia vincendo. Penso che il problema grosso sia che per loro sia tutto quanto una replica. Nessuna freschezza. Non un minimo prodigio. Semplicemente, continuano a macinarmi. Se un giorno vedessi anche una sola persona che fa o dice qualcosa di insolito, mi aiuterebbe a tirare avanti. Invece sono stantii, grigi. Non c’è slancio. Occhi, orecchie, gambe, voci ma niente. Rinchiusi dentro se stessi, si prendono in giro, fingendo di essere vivi.
Ci si sente banali di fronte alla complessità di certe persone, impotenti, disorientati.