Moreno Michielin – Sorriso
Sulla mano un piccolo disegno mi ricorda la sua timida prima volta che sorrideva, ogni volta sorrido, in quel piccolo disegno c’è tutta la sua gioia.
Sulla mano un piccolo disegno mi ricorda la sua timida prima volta che sorrideva, ogni volta sorrido, in quel piccolo disegno c’è tutta la sua gioia.
Io non voglio solo spalle su cui piangere, voglio spalle su cui ridere.
Scambiarsi un sorriso lo trovo uno dei gesti più intimi. È un denudarsi. È come dirsi: “Adesso conosci le mie paure, non ferirmi”.
Tutti coloro che ridono sempre e sembrano i più felici di questa terra sono i stessi che hanno bisogno forse più di tutti di affetto.
Il verbo ridere mi piace molto perché ci sta ovunque: nel parco quando vedo giocare i bambini e rido anch’io, nella scuola quando i ragazzi fanno l’intervallo, nel bar quando ci troviamo con gli amici, nel lavoro quando raccontano le cavolate. Il verbo ridere mi piace perché, anche se hai avuto una giornata disastrosa, quando arrivi a casa dimentichi tutto con un sorriso.
Chi è spento fa fatica a vedere la luce del tuo sorriso, amico mio. Quando…
Mi dissero: tu falla ridere, ma lei mi stupì per il suo sorriso innato.