Roberto Giusti – Morte
La morte… non è altro che un passaggio veloce fra due vite!
La morte… non è altro che un passaggio veloce fra due vite!
Io non sono San Francesco. Non dirò mai “sorella morte”.
I dannati sempre attendono la liberazione finale… mentre “la morte”, gioca sadicamente con le proprie pedine!Damned always wait for final release… while death plays sadist with her puppets!
La vita è uno splendido fioreche profumerà fin che noiavremo cura di bagnarlocon le nostre lacrime migliori.
I morti parlano, i morti ascoltano, i morti esistono e nel ricordo… essi rivivono fra i tristi battiti del cuore!
Lei, dal viso pallido e dagli occhi color sangue non ha cuore perché ti ha strappato via dalle mie braccia senza tener pietà del mio angoscioso e piangente sentimento.Lei che triste e solitaria sa di far male, non può far altro che donare rassegnazione perché sa che è così che deve andare, per quanto può far male.
La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.
La morte ti distrugge dentro che non riesci a sentire la vita…
Visto che l’estinzione eterna dell’universo e di tutte le dimensioni, del tempo, dello spazio, della materia, dell’essere, dello spirito, della vita e dei sogni, avverrà perché Dio e il Figlio, il serpente e il vampiro, si stanno bevendo e mangiando lo spirito che si prendono dalla mia macellazione o “penetrazione”, se non li avvertissi non avrei coscienza.
Il giorno della mia morte vorrei che la mia anima diventasse cieca… per non vedere le loro lacrime.
Chi teme la Morte, si inchina alla Morte.
I morti hanno la fortuna, rispetto ai vivi, di non poterci deludere.
La morte non fa più paura a chi ha perso la dignità!
Alzo gli occhi, ecco lì le stelle, sempre le stesse, desolazione, e sotto gli angeli che non sanno di essere angeli.E Sarina morirà.Ed io morirò, e voi morirete, e tutti moriremo e persino le stelle si spegneranno una dopo l’altra con l’andar del tempo.
Non ho paura della morte… è il non vivere più quello che mi terrorizza.
L’attesa straziante, poi la chiamata, la mia faccia sconvolta, sembravi una farfalla con un’ala spezzata.No, non cadere, almeno non ora qui c’è bisogno, di te, ancora.No, non andare. Io voglio sperare che un giorno da te possa tornare. Poi quando la vedo, non posso più sognare, lei per mano ti prende e lontano da me ti vuole portare! “Ti chiedo ancora, quei 5 minuti che prima di ora son stati scontati, ti chiedo soltanto di lasciarla andare, al posto suo, io, potrei andare” ma lei non mi ascolta e passando impettita, con falce e una torcia, la vedo, sbiadita.No, non andare, non posso più sperare. Ora devo gridare tutto questo male, che mi logora dentro come un animale.No, non andare, non mi lasciare.Qui sola al buio… Io non so più camminare!
Tutto il mio Destino, per un solo Amore. Lei veste Nero e porta fiera… la Falce della “Libertà”.