Muhammad Ibn Abd Allah – Religione
O genti! Guardatevi dall’eccesso nella religione, perché comunità precedenti sono state distrutte a causa dell’eccesso nella religione.
O genti! Guardatevi dall’eccesso nella religione, perché comunità precedenti sono state distrutte a causa dell’eccesso nella religione.
Dio e il diavolo sono una dualità, metaforicamente, ma non troppo, come in un computer lo zero e l’uno creano un’insieme finito di immagini, parole e programmi. Eppure, adesso, è quello che dalle mie parti si definirebbe un “bauco”. Si potrebbe quindi anche usare il plurale “bauchi”.
Come posso non pensare a un Dio e di conseguenza non amarlo, scoprendo e ammirando ogni giorno le meraviglie dell’universo?
Vive più fede nell’onesto dubbio, credimi, che in metà delle religioni.
Mi fido troppo delle persone che annunciano a parole la loro fede e poi mi smarrisco perché sono solo parole. Siamo troppo fragili e deboli dentro tutti. Chiedo “Dio qual è il tuo progetto per me, perché nella mia miseria di essere figlia grata a te non riesco a capirlo, confusa e smarrita cerco sempre di fare la cosa giusta che tu mi insegni essere come tu ci vuoi, amarci come tu ci ami, perdonare come tu ci hai perdonato. Questo mi ripeto ogni volta, aiutami a mettere te al centro della vita e delle mie scelte”.
Così come il peccato ha reso l’uomo schiavo, la grazia, l’amore e il perdono di Dio lo rende libero.
Come può la debolezza promettere di non essere più debole?
Dio e il diavolo sono una dualità, metaforicamente, ma non troppo, come in un computer lo zero e l’uno creano un’insieme finito di immagini, parole e programmi. Eppure, adesso, è quello che dalle mie parti si definirebbe un “bauco”. Si potrebbe quindi anche usare il plurale “bauchi”.
Come posso non pensare a un Dio e di conseguenza non amarlo, scoprendo e ammirando ogni giorno le meraviglie dell’universo?
Vive più fede nell’onesto dubbio, credimi, che in metà delle religioni.
Mi fido troppo delle persone che annunciano a parole la loro fede e poi mi smarrisco perché sono solo parole. Siamo troppo fragili e deboli dentro tutti. Chiedo “Dio qual è il tuo progetto per me, perché nella mia miseria di essere figlia grata a te non riesco a capirlo, confusa e smarrita cerco sempre di fare la cosa giusta che tu mi insegni essere come tu ci vuoi, amarci come tu ci ami, perdonare come tu ci hai perdonato. Questo mi ripeto ogni volta, aiutami a mettere te al centro della vita e delle mie scelte”.
Così come il peccato ha reso l’uomo schiavo, la grazia, l’amore e il perdono di Dio lo rende libero.
Come può la debolezza promettere di non essere più debole?
Dio e il diavolo sono una dualità, metaforicamente, ma non troppo, come in un computer lo zero e l’uno creano un’insieme finito di immagini, parole e programmi. Eppure, adesso, è quello che dalle mie parti si definirebbe un “bauco”. Si potrebbe quindi anche usare il plurale “bauchi”.
Come posso non pensare a un Dio e di conseguenza non amarlo, scoprendo e ammirando ogni giorno le meraviglie dell’universo?
Vive più fede nell’onesto dubbio, credimi, che in metà delle religioni.
Mi fido troppo delle persone che annunciano a parole la loro fede e poi mi smarrisco perché sono solo parole. Siamo troppo fragili e deboli dentro tutti. Chiedo “Dio qual è il tuo progetto per me, perché nella mia miseria di essere figlia grata a te non riesco a capirlo, confusa e smarrita cerco sempre di fare la cosa giusta che tu mi insegni essere come tu ci vuoi, amarci come tu ci ami, perdonare come tu ci hai perdonato. Questo mi ripeto ogni volta, aiutami a mettere te al centro della vita e delle mie scelte”.
Così come il peccato ha reso l’uomo schiavo, la grazia, l’amore e il perdono di Dio lo rende libero.
Come può la debolezza promettere di non essere più debole?