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  • Susan Randall – Stati d’Animo

    Sorridi con te stessa, solo perché hai quella voglia matta di sorridere, perché vuoi sentirti libera, libera di ogni pensiero, se non un unico pensiero quel nome da poco conosciuto quello che ti fa svegliare la mattina e sorridere, quello che risveglia in te la bambina addormentata, quello che ti dice, su, su credici ancora ancora una volta, e, sorridi solo perché vuoi credere, credere ancora nel bello dell’amore!

  • Andrea Asaro – Stati d’Animo

    Come una fotografia impressa nella mente dove scorrono immagini di emozioni, frammenti di vita che si conservano per non morire mai immagini di strade, di fiori, immagini di città e di mari, immagini che solo a guardarli ti emozioni talmente tanto che a volte ti capita di rimanere senza parola. Immagini di mani che sfiorano un viso stanco e che lo scaldano attraverso la luce di un cuore che ti ama, di un’anima che brilla e che desidera di essere stretta tra le braccia di un bacio sognato, un bacio sussurrato dall’ebrezza dei sospiri, e poi lo senti scivolare nel cassetto dei ricordi, in un cassetto che quando lo riapri le lacrime scendono inaspettatamente senza nemmeno accorgersi che quelle lacrime sono il frutto di un amore lontano. E come una fotografia la porti al petto per scaldarla dai battiti di un lieve ricordo.

  • Maria Auriemma – Stati d’Animo

    A lei capitava spesso di passeggiare per le strade e non di “vederle” soltanto le persone, ma di soffermarsi a guardarle. E capitava di ritrovare in loro un po’ della sua timidezza, persone con sorrisi finti, che lei aveva imparato a riconoscere, lei lo sapeva, perché erano uguali ai suoi, bastava soffermarsi a guardare i loro occhi spenti, vuoti per capirlo. Allora aspettava di incrociare il loro sguardo per salutarle con un sorriso, ma uno di quelli veri però, come per dire “ho guardato i tuoi occhi, riconosco quel vuoto. Anche se non so cosa ti stia succedendo, ne uscirai”. Anche se non le aveva mai viste o conosciute e mai le avrebbe più incontrate. Perché lei sapeva cosa significasse la mancanza di un sorriso e nessuno che sapesse leggere i suoi occhi.