Nazim Hikmet – Morte
Mia Rosa, Pupilla dei miei occhi non ho paura di morire, ma morire mi secca… è una questione d’amor proprio.
Mia Rosa, Pupilla dei miei occhi non ho paura di morire, ma morire mi secca… è una questione d’amor proprio.
La morte è il riposo della vita!
Quando la vita scorre serena per un po’ di tempo, ci rilassiamo, pensiamo che nulla possa turbarci e il dolore degli altri che scorgiamo da lontano ci arriva flebile, diluito, non ci sfiora nemmeno, non ci distrae dalle nostre futili attività.È allora che accade qualcosa che ci scuote, ci sconvolge, annienta ogni sicurezza e fa breccia nel cuore assopito per risvegliare la compassione, per ricordarci che la serenità è un premio e non una garanzia, che la pace è una conquista, che l’amore è un dono di Dio e non un sentimento dovuto.È allora che la vita ci mette alla prova per capire se sappiamo riconoscere la nostra umanità, accettarla e viverla o se, al contrario, ci ribelliamo ad essa negandola ed annegandola in un vortice di rabbia e rancore, addirittura di odio.E, se viviamo l’umanità, è allora che crollano i castelli di vanità e polvere e risorgono i cuori, più rossi e brillanti che mai, purificati dal dolore vissuto, pronti a proiettarci ancora, e di nuovo, verso quel mondo vero e vivo che avevamo voluto dimenticare.
Che cosa non mi piace della morte? Forse l’ora.
La morte non è niente per noi. Ciò che si dissolve non ha più sensibilità, e ciò che non ha sensibilità non è niente per noi.
Non restava nulla,nessuno fu contento,aveva lasciato poco da dividere fra troppi,a malapena si pagava il funerale da lui chiesto,per questo fu chiamato “il caro estinto”.
Quando guardi la morte in faccia, in quel momento sei immortale.