Nello Maruca – Abitudine
Chi possiede grandi averi non può immedesimarsi alle necessità dell’indigente.
Chi possiede grandi averi non può immedesimarsi alle necessità dell’indigente.
E poi ti abitui. Ti abitui a non vedere più quel ragazzo. Ti abitui a non avere più quell’ansia che avevi ogni volta prima di vederlo. Ti abitui a non cercarlo più e a non vedere più quel display che si illumina, a non incrociare più le tue mani con le sue, a non sfiorare più quelle labbra che ogni volta ti faceva battere il cuore a mille. Ti abitui e non sentire più il suo respiro addosso al tuo, ti abitui a stare senza di lui. Ti abituerai a tante cose, ma l’unica cosa che so è che non si potrà dimenticare mai niente.
Anche i fannulloni, ogni tanto, hanno il diritto di riposarsi.
Più l’uomo vagabonda maggiori sono i vizi che lo affliggono.
Ma se i morti sono in Paradiso, perché portare i fiori al cimitero?E se malauguratamente fossero all’inferno perché illuminarli con futili lumi di cera? Potrebbero forse guardarci indignati?Se l’anima vive ed è invisibile non sarebbe meglio rimembrarli col pensiero anch’esso invisibile e intoccabile?E se l’anima sopravvive alla morte perché li chiamiamo defunti?
Chi, per malasorte, precipita nel pozzo e riesce ad uscirne, quello è il vero uomo.
Ormai tutto è abitudinario: non permettiamo però che la nostra vita divenga un’abitudine a cui tutti sono assuefatti.