Niccolò Ammaniti – Libri
Ma più inscenavo quella farsa più mi sentivo diverso. Il solco che mi divideva dagli altri si faceva sempre più profondo. Da solo ero felice, con gli altri dovevo recitare.
Ma più inscenavo quella farsa più mi sentivo diverso. Il solco che mi divideva dagli altri si faceva sempre più profondo. Da solo ero felice, con gli altri dovevo recitare.
In verità non le veniva in mente nessuna creatura come lui. Era Ben, era se stesso… qualunque cosa fosse.
Mi chiamo Anatolio. Non ho ancora due mesi. Mangio riso e latte ogni cinque ore. Tengo il posto di Raf mentre è via.
Quando si trattava di adulare Isobel, Siraj non conosceva i limiti della dignità.
Quando ci si rinfaccia le cose, non si è più in due nel rapporto, ma in tre: tu, io e il tarlo che ha cominciato a rodere le nostra storia. Nell’oscurità della materia, i tarli lavorano con discrezione, scavano gallerie per anni e, a parte qualche minuscolo fastidio, non ti accorgi di niente. Poi un giorno posi una tazza sul tavolo e il legno cede, sprofonda e in un istante, la superficie solida che conoscevi si trasforma in un cumulo di soffice segatura.
Insegni a uno che già sa.
Quando finisce un amore si può trovare tutto, tranne che un perché.