Nicola Dell’Aquila – Stati d’Animo
E quando sfioro la tua pelle entro in un’altra dimensione, fatta di sensazioni che penetrano nell’anima.
E quando sfioro la tua pelle entro in un’altra dimensione, fatta di sensazioni che penetrano nell’anima.
Le onde del mare spumeggiano sui corpi nostri sospesi alla deriva. Attraversati dai brividi della passione ci confondiamo le carezze tra i flutti. Spruzzi salmastri aspergono le arse labbra intrise di piacere, e completamenti immersi nelle acque dell’Amore… viviamo.
Il cuore è una cosa fragile, cerca di proteggerlo ma non sempre ci riesci, alle vote viene ferito e sembra non battere più. Ma altre viene preso e coccolato. Ed’li che torna a vivere.
Fogli sbiaditi dal tempo, trattengono ricordi dimenticati dalla mente, all’improvviso li ritrovi in un cassetto chiuso a chiave. Rileggendoli il tuo cuore inizia a tremare, in quelle lettere dal sapore di un’antico amore riscopri i sogni di una giovane donna. Le immagini di quei corpi appassionati tornano nitide e prepotenti e ti chiedi dove hai smarrito quella voglia di lasciarti andare, dove hai lasciato le fantasie che ti facevano sentire padrona del mondo. Allora guardi al passato con gli occhi della donna d’oggi e vedi la strada che hai percorso: infinite salite, dove i sogni si sono frantumati. Guardi quella giovane donna e vedi te, specchio di ciò che eri e ciò che ora sei.
Resta tutto impiantato nella mente: le immagini di ciò che eri, l’ombra di ciò che che non ritorna, e le parole si tramutato in silenzio negli abbracci che hanno il sapore di spine.
Questa storia del silenzio d’oro non mi ha mai un granché convinto, semmai d’argento, prezioso a metà. Ci sono silenzi importanti che svelano emozioni cosmiche, silenzi che suonano meglio senza l’interruzione di un suono, silenzi più violenti degli schiaffi delle parole e silenzi che tacciono perché più semplicemente non hanno nulla da dire.
È normale avere paura di essere o diventare “normale”.