Nizar Qabbani – Desiderio
Se il demone fosse uscito dalla lampada e mi avesse detto: “Eccomi, hai un minuto solo, scegli tutto ciò che vuoi di granati e di smeraldi”. Io avrei scelto i suoi occhi, senza esitazioni.
Se il demone fosse uscito dalla lampada e mi avesse detto: “Eccomi, hai un minuto solo, scegli tutto ciò che vuoi di granati e di smeraldi”. Io avrei scelto i suoi occhi, senza esitazioni.
L’unica cosa che davvero vorrei? Tornare a quando tutto era ancora fantasticamente possibile.
Tutto ciò che immagini è frutto di ciò che desideri.
La vita è fatta di legami e mai di solitudini, perché la vita non è solitudine, ma e lo stare insieme tenendosi per mano.
I nostri corpi inaspettatamente compenetranti erano un incontro unico di carne e dolorose attese, inno ingiustificato a quella vita che finalmente ci aveva sorpreso. Sospesi in un abbraccio eterno, quella piccola stanza nel cuore di Roma era il nostro ritaglio di paradiso, il nostro improvviso riscatto da un’esistenza tiepida e senza tumulti. In quella stanza benedetta, vergine per noi, priva di qualunque orpello inutile, oltre all’ansare del nostro respiro, non c’erano altro che cielo e luce e quell’atto sessuale veniva a completare un amore che, ora, veramente, non veva bisogno d’altro.
Sarebbe bello ricevere una chiamata alle tre del mattino e sentirsi dire: “Scusa per l’ora, ma non riuscivo a dormire, perché mi manchi. A domani amore mio ti amo.”
Ciò che rende onesta l’ambizione è il suo successo.