Omero – Morte
Il sonno è il fratello gemello della morte.
Il sonno è il fratello gemello della morte.
Il poeta non muore, bensì rientra nel bozzolo per poi uscirne nelle nuove vesti delicate e leggere di una novella farfalla, libera di volare nell’immenso etere stellato dell’aldilà della fisicità.
Probabilmente nuove malattie contribuiranno a livellare la sovrappopolazione mondiale.
Si muore anche di silenzio. Le parole taciute finiscono per soffocarti.
In fondo gli uomini riflettono in vita sulla morte, perché sanno di non potervi riflettere dopo.
La morte non è male; perché libera l’uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri. La vecchiezza è male sommo: perché priva l’uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza.
Ecco la morte come ci inganna. Ci aggredisce con le cose che temiamo o ci ammalia con le cose che amiamo.