Charles Bukowski – Omosessualità
Tutti hanno paura d’essere culi, questa storia m’ha un po’ stufato. Forse sarebbe meglio se diventassimo tutti culi e se ci mettessimo buoni.
Tutti hanno paura d’essere culi, questa storia m’ha un po’ stufato. Forse sarebbe meglio se diventassimo tutti culi e se ci mettessimo buoni.
Non sono un finocchio; sono gente, sono gay, ma non per questo un pinocchio dell’arcigay.
Non ho mai capito come si possa andare a letto con una donna. È così noioso, noioso, noioso.
Se continuate a combattere come fate, voi diverrete eterofobi e discriminatori verso tutti gli etero, ossia anche verso quelli che ci rispettano e prendono in seria considerazione i nostri ideali e le aspettative che, in maniera energica ma rispettosa, difendiamo credendoci ed identificandoci.
Un suggerimento ai gay. Visto che di solito le persone usano dire frasi del tipo “vado a cena dai finocchi” oppure “esco con un gay” cominciate a dire “vado a cena dagli etero” oppure “esco con un etero” Cosa cambia? È un po’ come una secchiata di acqua fresca per risvegliare le menti.
L’omosessualità è più antica dell’omofobia. Quest’ultima, però, è nata debolmente sana ma subito diventata fortemente malata.
Se noi gay passeremo a combattere l’omofobia in modo così fanatico e terroristico, finiremo prima o poi per cadere e morire sulla sabbia della spiaggia dei nostri sogni, abbracciati alla bandiera dell’eterofobia.
Noi siamo rose. Rose nate tra margherite, iris, girasoli, papaveri, tulipani. Ognuno è diverso dall’altro, ma i fiori sono incantevoli tutti. Bellezza e profumo sono soggettivi. Non esiste un modello. Esiste ciò che ci è stato inculcato essere bello e profumato.
Non si diventa né gay né bi né tantomeno etero, e chi afferma di esserlo diventato già lo era e non se n’era accorto o faceva finta di non accorgersene.
Non mi importa niente dei gusti sessuali delle persone, dunque non ho nulla contro gli etero. Ognuno è libero di fare ciò che desidera e, soprattutto, di amare chi vuole; fondamentale è il rispetto per il prossimo.
È Il dubbio amletico che attanaglia, ma con significato diverso, l’esistenza di ognuno di noi! A me è toccato uno tra i peggiori drammi esistenziali che di tanto in tanto regala il destino: Vivere da falso spettatore o da vero protagonista della vita? Ma che problema c’è direte voi? La risposta è ovvia! Ma quindi ditemi voi se è meglio esser un autentico gay o un falso etero? Se vi ho lasciato di stucco, e senza una risposta, allora il mio dilemma è reale e quindi non immaginario! Anch’io, per troppo tempo sono rimasto senza una risposta!
Amo essere gay e soprattutto vivere da gay. È un orientamento sessuale che ha tantissimo a che fare col mio modo di essere e vivere che credo che non riuscirò mai a farne a meno.
Se io fossi un re, tu saresti il mio regino.
Non si può dissertare su certi temi senza l’uso di parole o espressioni popolarizzati dai mezzi di comunicazione di massa o dalle maggioranze contro le minoranze di qualsiasi tipo e natura, anche se esse possono suonare offensive o denigratorie, il che non è il caso della parola “gay”, che almeno per me suona invece dolce, simpatica, fiorita e soprattutto molto naturale.
Non esiste crimine più grave nell’impedire a due persone di amarsi.
Se le persone fossero abituate sin dall’infanzia a vedere tutti i tipi di amore, ci sarebbe sicuramente meno omofobia nel mondo.
Io Tarzan, il mio lui Tarzan, Cita adottiva. Noi gay!