Oscar Wilde – Politica
Mi diverto a parlare di politica. Ne parlo tutto il giorno. Ma non posso sentirne parlare. Non so come gli sventurati membri della Camera riescano a sopportare quei lunghi dibattiti.
Mi diverto a parlare di politica. Ne parlo tutto il giorno. Ma non posso sentirne parlare. Non so come gli sventurati membri della Camera riescano a sopportare quei lunghi dibattiti.
C’è in giro una diffusa insofferenza. I politici costano troppo e in percentuale danno poco.
I paradossi sono sempre pericolosi.
L’interesse parla tutte le lingue e recita tutte le parti, anche quella di disinteressato.
Il primo “Settembre Nero” stuprò occhi ed anima di me bambino.L’invenzione del terrorismo, destabilizzante, vigliacco, infame.L’immensa potenza del male amministrato dal cubiculario del potere, affabile, rassicurante e da tiare con garanzia del “marchio di fabbrica”.Oggi, affermo con certezza assoluta che le “Gemelle” sono figlie di “Torri” con multinazionali cazzi.Tributo inevitabile per sollazzare l’occidente grasso in poltrona.Purtroppo non basta più.La Casa Bianca dalle finestre che ridono avrà già in cantiere pandemie controllate.
Il sudore non sempre è il frutto del lavoro onesto e dignitoso. Ogni tanto, oppure spesso, non è nient’altro che il traboccamento della schiuma puzzolente causata dalla malavoglia e dalla lavorofobia dei politici e dei parlamentari parassiti e assenteisti.
Basta con la mignottocrazia.