Paolo Bianco – Vita
Ho riletto il libro della vitasfogliando pagine di ricordinel fruscio della memoria,e trovando emozionidalla polvere coperteche paiono di ieri.
Ho riletto il libro della vitasfogliando pagine di ricordinel fruscio della memoria,e trovando emozionidalla polvere coperteche paiono di ieri.
Un giorno si incontrarono due conoscenti. Uno cominciò a fare all’altro un “sermone” sulla vita, sulla famiglia, sul bisogno di aiutare il prossimo. Quindi disse che aveva poco tempo poiché aveva alcuni impegni: la palestra, prenotare la vacanza, la cena con gli amici. L’altro ascoltò silenziosamente, quindi disse: “scusa anch’io avrei da fare; ci sono i miei cari che mi aspettano per andare prima in chiesa a pregare, e quindi per portare conforto ad un malato”. Morale: la lascio a te…
L’immortalità è il grande desiderio dell’uomo felice, la morte di quello infelice.
C’è chi nasce già con la fortuna di avere tutto e chi, senza saperlo, vive la vita con umiltà, chi viene al mondo già in riserva. Ma che tu abbia fortuna o meno, non importa, quello che conta è andare sempre al massimo, andare dritto per la strada che ti porta fino all’ultima fermata, chiamata vita migliore.
Chi è prevenuto per natura sbaglia. Chi lo è per esperienza vissuta ha sbagliato a non essere stato prevenuto per natura.
Chiunque tu sei e comunque vada, avrai bisogno di altre persone per vivere le emozioni più belle, quelle che non si raccontano ma si vivono.
Chi fabbrica sul passato interra le proprie fondamenta nel fango.