Paolo Bianco – Vita
Ho riletto il libro della vitasfogliando pagine di ricordinel fruscio della memoria,e trovando emozionidalla polvere coperteche paiono di ieri.
Ho riletto il libro della vitasfogliando pagine di ricordinel fruscio della memoria,e trovando emozionidalla polvere coperteche paiono di ieri.
Perché si può anche essere in un prato, con accanto la donna che ami, senza un euro in tasca ed essere la persona più felice al mondo. Perché la strada della vita è lunga ed è in salita. Tu vivila più che puoi al meglio, finché non sarà finita.
La memoria degli altri è la porzione di eternità che ci spetta.
Nella vita cercherai la felicità per ritrovarci la comprensione.
L’abitudine del vivere non ci prepara mai abbastanza all’idea di abbandonare questa terra con serenità. Quando conobbi la gravità della mia malattia, fu un momento terribile. Ci sono mali che non perdonano. Incominciai a pensare che non sarei stata più d’aiuto a nessuno, desideravo soltanto sparire dalla faccia della terra, anzi, avrei preferito non essere mai esistita e soprattutto non volevo che gli altri venissero a conoscenza della verità e avessero compassione di me.
Se fossi agente di polizia stradale, farei un verbale al tempo per invitarlo a rallentare.
Arrivi a un punto nella vita in cui anche guardarsi dietro non fa più male. La strada percorsa la ricordi con orgoglio e con fierezza, notando i tuoi piedi ben saldi a terra e le tue gambe dritte e decise. Il passato non è più “paura”, ma diventa “coraggio”! Ieri non è più il “dubbio”, ma si tramuta nella “certezza” di un domani.