Paolo Giordano – Stati d’Animo
A ripensarci adesso si sentiva stupido, come ci si sente stupidi a pensare a tutto il tempo che sprechiamo desiderando essere altrove.
A ripensarci adesso si sentiva stupido, come ci si sente stupidi a pensare a tutto il tempo che sprechiamo desiderando essere altrove.
Odiare? No, non serve, preferisco vivere la mia vita senza perdere tempo con chi non merita e godermi chi invece mi star bene ed ha capito come sono.
Scivolo giù dalla cima della mia angoscia, dall’abisso che ho creato scavando nel terreno della mia vita fino a fare buche che non si possono più coprire. Il vuoto ho inventato e in questo mio buio annaspo senza riuscire a trovare la luce. Il faro è lontano ed irraggiungibile nel porto della mia esistenza e in questo mare scuro annego. Solo tu mi salvi, quando ascolto la tua voce che viene da lontano, e come torcia illumini la mia strada smarrita. Un’oasi nel deserto del mio cuore, acqua fresca che è solo miraggio e che non abbevera l’arida mia bocca.
Le magre stecche d’introversi canti, le tante offerte messe lì per fare, tutto alla vista, ad un mercato immenso fatto di un nulla rivestito a festa, un variopinto mondo pieno soltanto di aria e miseria, e giro in mezzo ai tanti, visitatori e bestie, giro guardo e penso che tutto questo è oggi, è vita, è storia e siamo tutti in ciò che resta.
L’eleganza del cuore è rugiada di diversi colori, più volte tradita dal sole.
Ti ho conosciuto realmentescrutando gli spazi silenziosiche s’incuneavano tra le note-a tratti stonate- delle tue parole.
Stanco di essere sempre messo in dubbio, stanco che la gente insinui sempre di me e mi malgiudichi, stanco di dover dare spiegazioni non necessarie, stanco della gente che cerca la verità, e se non la soddisfa, resta nelle sue convinzioni. Stanco di sentirmi nel torto quando non faccio nulla di sbagliato, stanco di essere perennemente arrabbiato, stanco di accontentarmi di sprazzi di serenità. Stanco di essere stanco.