Papa Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) – Morte
In punto di morte non piangete, è l’ora della gioia.
In punto di morte non piangete, è l’ora della gioia.
Di qui a cent’anni, tanto varrà il lino quanto la stoppa.
Ci si può sentire morti anche con un cuore che batte ancora e si può vivere nel silenzio anche in mazzo al caos. La morte non è il peggior male che esiste a questo mondo.
“È la vita” mi hanno detto così. No cazzo, perché non si può morire di un tumore.
Vorrei per gioco strapparmi il cuore, e cogliere in quel lungo e intenso attimo l’essenza di quel dolore, che a volte si prova per un’amore perduto o ancora peggio per un amico deceduto. Per l’emozioni vissute che sembran sbiadite dal tempo tiranno che l’ha logorate, ma mai cancellate. Sfoglio nel diario dei ricordi, trovo gli amici che avevo, l’incontro oggi in un triste mutismo, ma mamma mia allora quanto ridevo, un lacrima inumidisce il mio viso, che con il mio cuore i ricordi aveva sfogliato, per trovare un amico ormai sopito in un sonno eterno e nel marmo scolpito.
La morte non vuole gli stupidi.
Dopo un breve sonno, vegliamo in eterno, e la morte non sarà più: morte, tu morirai.