Paul Mehis – Tristezza
Questo “luogo” mi appare particolarmente triste, quando leggo tristezza immutata nel tempo, senza cogliere la forza e il desiderio per superarla.
Questo “luogo” mi appare particolarmente triste, quando leggo tristezza immutata nel tempo, senza cogliere la forza e il desiderio per superarla.
Ed è già mattina e so che sarà senza te.
Capiamo di essere soli solo quando siamo di fronte a persone sbagliate, perché queste persone sono peggio della solitudine, non ti comprendono, non ascoltano i tuoi bisogni, sono vicine con il corpo ma lontane con l’anima.
Per quanto mi sforzi di negarlo, davanti a certe meraviglie, provo piacere seguito da una profonda tristezza, perché ho l’impressione che il mio cuore sia rimasto irrimediabilmente legato alle tue labbra ed alla fantastica spontaneità dei tuoi sguardi.
La tristezza per alcuni è una brutta bestia ma per chi, come me, ha sofferto troppo, viene vista ormai come un buio angolo in cui rifugiarsi e in cui essere consolato da te senza preoccuparti di piangere, perché in questo angolo nessuno ti giudica tranne te stesso.
Spesso la tristezza pervade la nostra anima senza cause ragionevoli, il più delle volte si è tristi per noia!
Non capivo quelle parole, né capivo perché mi ferissero così tanto. Forse il fatto che fosse proprio lei a pronunciarle o forse perché rispecchiavano la verità con cui mi trovavo a convivere ogni giorno. Non sapevo se la verità facesse più male delle parole. In realtà sapevo, sapevo. Ed era proprio quella, la consapevolezza, che mi logorava. Quella consapevolezza che ti fa sentire sbagliato, fuori posto, inetto e ti lascia a mezz’aria con un’infinità di dubbi.