Paulo Coelho – Libri
Si sentiva in pace; stava vivendo uno di quei momenti dell’esistenza che offre una sola alternativa: perdere il controllo delle proprie azioni.
Si sentiva in pace; stava vivendo uno di quei momenti dell’esistenza che offre una sola alternativa: perdere il controllo delle proprie azioni.
Ma dove troverò mai il tempo per non leggere tante cose?
Se non ti fidi di me, se credi che io non conosca l’effetto che ho su di te, che non sappia fin dove posso spingermi, fin dove posso portarti se non sei in grado di essere onesta con me, allora è meglio che lasciamo perdere.
Quando è qui non può, non osa, non amarmi.
“… E mi ritrovo ancora qui,a parlare al cielo.Ha le braccia grandie il sorriso che sa di scintille.È vestito di tutto punto,è vestito di stelle.Fa paura questo giganteche mi accarezza la testa,che mi guarda vivere e non dice niente.E vorrei contarle le sue stelle,per conoscerlo meglio,per scoprirlo amico.Ma le stelle quante sono?
Soldato, lascia che ti accarezzi il viso e baci le tue labbra, lasciami urlare attraverso i mari e sussurrare attraverso i prati ghiacciati della Russia quello che sento per te… Luga, Ladoga, Leningrado, Lazarevo… Alexander, un tempo ora mi hai portata, e ora io porto te. Nella mia eternità, ora io porto te.Attraverso la Finlandia, attraverso la Svezia, fino in America con le mani tese, mi ergerò e mi farò avanti, destriero nero che galoppa senza cavaliere nella notte. Il tuo cuore, il tuo fucile, mi conforteranno, saranno la mia culla, la mia tomba.Lazarevo stilla il tuo essere nel mio cuore, goccia d’alba al chiaro di luna, goccia del fiume Kama. Quando mi cerchi, cercami là, perché là sarò tutti i giorni della mia vita.
Adoro le maldicenze che riguardano gli altri, ma quelle che mi riguardano non mi interessano. Non hanno il fascino della novità.