Paulo Coelho – Libri
Studiamo quello che osserviamo ma ciò che vediamo non sempre esiste.
Studiamo quello che osserviamo ma ciò che vediamo non sempre esiste.
Dal momento in cui decidiamo di non aver paura, nulla ha più potere contro di noi.
Anche il libro peggiore ha una pagina buona: l’ultima.
Preoccupata dal tono di voce con cui aveva detto “io e te”. Mi piaceva più di quanto fosse lecito.
Per scrivere bene di qualcuno o qualcosa è consigliabile conoscere almeno in modo discreto, ma per scriverne male è obbligatorio conoscere in modo eccellente.
Si interessava a quel ragazzo perché la faceva sentire nervosa? Non un granché come ragione, si disse. Anzi, una pessima ragione.Ma c’erano anche quelle labbra. Quella labbra scolpite che le facevano tremare le ginocchia per qualcosa di completamente diverso dal nervosismo. E quei capelli neri come la notte… Si sentiva pizzicare le dita per il desiderio di accarezzare quella morbidezza. Quel corpo agile, muscoloso, le gambe lunghe… e quella voce. Era la sua voce che l’aveva convinta il giorno prima, rendendola assolutamente determinata ad averlo. […] Chissà se anche quella voce poteva diventare nera come la notte, e che suono avrebbe avuto nel pronunciare il suo nome, nel sussurrarlo…
Con un figlio disabile impari molto rapidamente a rinunciare alle tue ambizioni di un tempo e cominci a nutrirne altre […] Per questo amo il suo rapporto con la musica: mi fa capire che dentro di sé ha qualcosa che gli altri possono aiutarlo a esprimere. Anzi, pensandoci bene, questo è il motivo per cui amo il rapporto che lega chiunque alla musica: perché in noi c’è qualcosa che va oltre i limiti delle parole, qualcosa che si sottrae ai nostri tentativi di tirar fuori il nostro pensiero. È la parte migliore di noi, probabilmente, quella più ricca e strana, e anche Danny ce l’ha, ovvio; solo che lui è stato dispensato dall’esprimere le cose più terrene e meno preziose.