Paulo Coelho – Libri
Fin da bambina sapeva che la morte era un altro inizio.
Fin da bambina sapeva che la morte era un altro inizio.
Era inverno a Belleville e c’erano cinque personaggi. Sei contando la lastra di ghiaccio. Sette, anzi, con il cane che aveva accompagnato il Piccolo dal panettiere. Un cane epilettico, con la lingua che gli penzolava da un lato.
Là dove si bruciano i libri, si bruceranno anche gli uomini.
Non capisco dove sta la mia libertà, non capisco da cosa sono schiavizzato.
È necessario comparare la vita ad uno slancio, perché nessun’altra immagine, tratta dal mondo fisico, vale a esprimerne con altrettanta approssimazione l’essenza. Tale è la mia vita interiore e tale è pure la vita in generale. Se, nel suo contatto con la materia, la vita è paragonabile a un impulso o a uno slancio, considerata in se stessa, essa è un’immensità di virtualità, un compenetrarsi reciproco di migliaia di tendenze: le quali, tuttavia, saranno “migliaia” solo quando verranno rese esteriori le une alle altre, ossia spazializzate. Allo stesso modo, di un sentimento poetico esprimentesi in strofe, in versi, in parole distinte, si può dire che esso conteneva in sé tale molteplicità di elementi particolari, e che tuttavia, chi l’ha prodotto è stata la materialità del linguaggio. Ma attraverso le parole, i versi, le strofe, circola l’ispirazione indivisibile che costituisce l’unità del poema.
C’è una specie di fato che perseguita le nostre buone decisioni. Ci si decide sempre troppo tardi.
Nei suoi occhi c’era ancora il riflesso del viso di sua moglie. Non c’era posto per altri volti, per altri occhi, per altri capelli, per altri dolori.