Peppe Fazzina – Filosofia
Ci sono cose che uccidono più della morte.
Ci sono cose che uccidono più della morte.
Nella vita ci sono due tipi di giornate: quelle tristi e quelle in cui vorresti morire. Tu sorridi a tutte e due e continua a vivere.
Ogni malattia ha la sua cura dentro di se. Non sono forse batteri morti che noi chiamiamo “vaccino”? Non è forse la stessa società che man mano ha scremato, dal basso i suoi stati più alti ed inutili? Dovremmo noi aspettare quindi affinché tutto si risolva nuovamente di per se? Senza la nostra mano? O saremo noi la mano?
Tanto l’importante è divertirsi. È ovvio, tu devi essere felice. Non c’è posto per la tristezza in questo mondo vero? Prima osservi le disgrazie che accadono nel mondo, al telegiornale, in maniera spesso e volentieri distaccata, poi magari ti commuovi alla vista di un cucciolo di panda appena nato. Ma tu sei felice. Felice forse, di fare una vita come tante altre. Felice perché qualcuno ti ha detto che è così che deve essere. Felice perché la società decide costantemente per te. Ma allora perché si ha paura di morire? Perché si cerca sempre di allungare la nostra permanenza su questo mondo? La felicità è il compimento di noi stessi, l’apice di un qualcosa che prima o poi deve finire. Sta a noi scegliere se raggiungere questo apice oppure no. Essa è un obiettivo talmente importante per noi che al suo compimento nulla riesce ad avere più un senso, se non la felicità stessa.
L’uomo importante non cerca amici, sono gli altri a cercarlo.
Oggi io… oggi io… oggi io… oggi io… oggi… io…Basta!Oggi noi…
I giovani non possono sapere quello che i vecchi pensano e provano.Ma i vecchi sono colpevoli, se dimenticano che cosa significa essere giovani.