Peter Handke – Tristezza
A volte, troppo solo, persi il buonumore e i colori sbiadirono: pallore e uniformità, sempre presenti nei percorsi in discesa.
A volte, troppo solo, persi il buonumore e i colori sbiadirono: pallore e uniformità, sempre presenti nei percorsi in discesa.
Vi sono giorni in cui anche se il sole è caldo, con il freddo che hai nell’anima quel sole cosi caldo non ti sfiora neanche!
Quanto amaro dovrò ingoiare ancora in questa vita che un giorno ti dona la speranza ed un altro la porta via!? Quanto amaro ancora vita tu che conservi sogni e speranze eppur nulla!? Quanto amaro prima di arrivare al dolce? Semmai arriverò a quel dolce tanto atteso? Quanto ancora tu amara vita tu!
L’omerico Ulisse: come lui, mi ero rifugiato in una (provvisoria) sicurezza, potendo dire di essere Nessuno.
Vagherò in un deserto d’emozioni, soffierà nella mia tristezza una brezza di solitudine, guarderò ma non vedrò nulla, piangerò ma nessuno sentirà, soffrirò come in un tormento nell’anima e nessuno mi guarirà, vivrò con la morte addosso, ecco chi sarò io quando smetterò di sperarti.
Adesso che non ho più speranze, adesso che non ho più lacrime, adesso che non so più che fare, adesso non mi resta che chiudere gli occhi ed abbracciare il mio dolore!
Conservo dentro me ancora quelle parole non dette. Quelle che mai e poi mai avrei avuto il coraggio di dirti. Le tengo qui, conservate come lettere mai spedite. Queste parole mi pesano al cuore! Più passa il tempo più si appesantiscono. Dopo diverranno rimpianti mai detti. Cicatrici mai curate. Sai già qual è la cura per tutto questo eppure…