Philip Oakes – Vita
Ho appreso che l’infanzia fu un’invenzione degli adulti, una finzione in cui siamo tenuti a credere sulla parola nel caso noi richiedessimo qualcosa di meglio.
Ho appreso che l’infanzia fu un’invenzione degli adulti, una finzione in cui siamo tenuti a credere sulla parola nel caso noi richiedessimo qualcosa di meglio.
Sono nato nel mio mondo e farò di tutto per morirci.
Non c’è un momento in cui ci si può sedere su un divano e dire “Basta, sono cresciuto abbastanza”. La ricerca di noi stessi è infinita, ed è proprio questa ricerca ad essere la fonte dell’infelicità che sentiamo e che buttiamo addosso a chi ci sta vicino.
I crimini che può commettere l’essere umano sono innumerevoli, ma credo che tra tutti ce ne sia uno che è il peggiore, perché purtroppo non punibile, né perseguibile. Quando ti uccidono l’anima, quando tu ti fidi ciecamente di una persona, quando credi che quella persona farà di tutto per te, che non potrebbe mai farti del male. Invece quella persona sta iniziando a tessere una tela, e tu sei la sua preda, inizierà dall’esterno per poi svuotarti. Ti ruberà l’anima, te la violenterà, te la ucciderà, ucciderà quella che eri. E tutto questo senza avere alcuna ritorsione che possa rendere giustizia a questo atto grave. Ma una cosa puoi fare, prenderti la tua rivincita, risorgere da quelle ceneri, come l’araba fenice.
Se è vero che la vita non è nostra, non appartiene neppure agli altri.
Ti sei mai fermato ad osservare quant’è inutile ciò che fai?
Non si cambia per scelta, si cambia per errore. L’errore di una vita di rinunce e sacrifici, che il più delle volte (sempre) fa uscire fuori il marcio che è dentro di noi.