Philip Oakes – Vita
Ho appreso che l’infanzia fu un’invenzione degli adulti, una finzione in cui siamo tenuti a credere sulla parola nel caso noi richiedessimo qualcosa di meglio.
Ho appreso che l’infanzia fu un’invenzione degli adulti, una finzione in cui siamo tenuti a credere sulla parola nel caso noi richiedessimo qualcosa di meglio.
Tutti che promettono e tutti che giudicano. Questo è un mondo fatto di ladri di sogni e di finti maestri di vita.
Il mio gatto fa quello che vorrei fare, con meno letteratura.
Si passa più tempo a cercare che a vivere.
Ho capito che l’amore da una parte sola non basta, anche se immenso. Ho imparato che le buone intenzioni restano tali, se non sono seguite dai fatti. Ho capito che puoi essere la persona più buona e leale di questo mondo, ma questo non ti proteggerà dagli stronzi e non ti garantirà un trattamento diverso dalla vita. Ho imparato che a soffrire sono sempre le persone più sensibili e più buone e che tutti gli altri vanno avanti come tir, travolgendo ogni cosa incontrano per strada. Ho capito che la vita va presa per come viene, senza porsi tante domande e senza farsi tante aspettative, bisogna vivere per come si crede e in base ai valori che si hanno dentro, ma non commettendo mai l’errore di aspettarsi niente di buon in cambio.
Imparare a lasciare andare via le cose ed anche le persone se, trattenerle, significa avere accanto chi ti può ferire da un momento all’altro.
La mia vera bellezza non è quella che riesci a vedere con gli occhi, ma quella che riesco a trasmetterti con la mia anima.