Pier Giorgio Fontana – Religione
Come posso non pensare a un Dio e di conseguenza non amarlo, scoprendo e ammirando ogni giorno le meraviglie dell’universo?
Come posso non pensare a un Dio e di conseguenza non amarlo, scoprendo e ammirando ogni giorno le meraviglie dell’universo?
L’intenzione dello Spirito Santo essere d’insegnarci come si vadia al cielo, e non come vadia il cielo.
Per spiegare la morte di Dio e del suo regno c’è la scienza, la matematica, ma anche, se si vuole, una poesia amara e lontana, la poesia del non ritorno: vuole a tutti costi, a costo della vita di tutti i mondi, vuole vestirsi dei morti il Figlio delle sfere celesti, la mensa è la sua perdizione, non la salvezza, è la malattia, non la cura, è il problema, non la soluzione. E tuttavia qui non può essere altrimenti, la realtà ha sempre avuto denti. Splendenti di grazie ed eternità rapite e assassinate, cadono gli angeli come meteore infuocate divorandosi a vicenda; improvvisamente bruciato l’universo fino all’ultima candela.
Chi spera la beatitudine eterna niente considera arduo a confronto di tale speranza.
Arrivare a Cristo è la sapienza massima d’ogni uomo.
Liberami, Signore, chiarisci in me tutto ciò che mi oppone agli altri.
Pure i delinquenti, gli infami, persino gli atei, prima o poi, giungeranno le mani e pregheranno affinché il destino anche solo per un attimo, sia misericordioso, nei loro confronti.