Pietro Bestaggini – Abitudine
Le credenze sono molto difficili da spostare.
Le credenze sono molto difficili da spostare.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
Vivo da cinquant’anni accosto a mia moglie e vedo,, soltanto ora, le ali dell’Angelo.
L’abitudine uccide i sogni di chi non vorrebbe smettere mai di sognare.
Non c’è sempre tempo perché spesso arriva un “troppo tardi”
Farsi i cavoli degli altri ormai non è più un passatempo, ma un vero e…
C’è un rituale antico che ci permette anche dopo tanto tempo, quando ci incontriamo, di…