Plauto (Tito Maccio Plauto) – Tristezza
Baratro, dove sei? Come vorrei precipitarmici! Vedo troppe cose che non avrei voluto vedere. Meglio aver vissuto che vivere.
Baratro, dove sei? Come vorrei precipitarmici! Vedo troppe cose che non avrei voluto vedere. Meglio aver vissuto che vivere.
Alcune parole ti ustionano l’anima. La ferita si rimarginerà, ma le cicatrici restano.
Le tempeste più grandi si scatenano nel cuore, quando i pensieri si affollano, e le delusioni ci annegano. Quando la vita ci presenta il conto, e le nostre ali vengono spezzate da chi riteniamo importante… da chi per noi era una sostanza chiamata amore. E per questo non riusciamo ad accettare, che per allontanare le tempeste che si scatenano dentro; dobbiamo allontanare chi le causa, chi le scatena, chi tristemente non riesce a darci il giusto valore che meritiamo.
Era tutto lì, scritto a chiare lettere nei suoi occhi. Solo che finora aveva incontrato solo persone che quegli occhi non li avevano mai saputi leggere.
Viviamo nella speranza che quest’incubo prima o poi finirà, e la paura allora sarà solo un vecchio ricordo che non ci tormenterà più.
Superato il limite del dolore, non versi più lacrime.
Non ti devi disperare quando ti sembra che una cosa sia nata male fin dall’inizio, perché c’è pur sempre la possibilità che vada ancora peggio.