Valeriu Butulescu – Poesia
La sua poesia è arida come una mummia. E questa forse la ragione della sua resistenza nel tempo.
La sua poesia è arida come una mummia. E questa forse la ragione della sua resistenza nel tempo.
L’uomo è figlio e padre allo stesso tempo delle sue lacrime.
La poesia… riflesso di uno stagno colpito da un raggio di sole.
Il vero poeta è colui la cui vita stessa è una poesia.
Ma cos’è la poesia? Molti cercano dare una risposta, spiegando e traspiegando, vogliano giustificarla, vogliano inventarla, vogliano dire qualcosa mai detta, mai provata… no, la poesia è priva di tutto questo, è molto più semplice, la poesia è luce e noi si raggiunge e continuiamo un pezzo di cammino insieme, e poi noi proseguiamo il nostro cammino sulla terra e la poesia s’alza nell’infinito…
La poesia e come l’amore. Quasi tutti imparano a conoscerla, solo pochi riescono a comprenderla in profondità e nessuno sa dire cosa sia con esattezza.
Penna,eri piuma,fatta per volare…per dare un confine al silenzioed aprirlo all’infinito.
La poesia è tutto il tesoro di un poeta, fino a quando, lei stessa può essere scoperta.
La penna è la lingua dell’anima.
Quando la città che celebro sarà distrutta, quando gli uomini che canto saranno scomparsi nell’oblio, le mie parole perdureranno.
Sforzati, poetadi segnare le tue più belle visionisulla pelle non su sterili pagine bianche.
Molti grandi poeti scrivono per cambiare sé stessi e finiscono per cambiare il resto del mondo.
Poeta è chi con sereno cuore vince notte di pioggia.
La più bella poesia mai composta è quella scritta di notte dalle stelle.
Se mi sento un poeta? Qualche volta. È parte di me. È parte di me il convincere me stesso che sono un poeta. Ma ci vuole molta dedizione. Molta dedizione. I poeti non guidano. I poeti non vanno al supermercato. I poeti non svuotano la pattumiera. I poeti non fanno parte dell’Associazione dei genitori e insegnanti. I poeti non vanno nemmeno a fare picchetti davanti all’ufficio delle Case popolari, o qualunque altra cosa. I poeti non parlano nemmeno al telefono. I poeti non parlano con nessuno. I poeti ascoltano molto e… di solito sanno perché sono poeti! Sì sono… come posso dire? Il mondo non ha bisogno di altre poesie, c’è già Shakespeare. Ce n’è già abbastanza di qualunque cosa. Qualunque cosa venga in mente, ce n’è già abbastanza. Ce n’era già fin troppa con l’elettricità, forse. C’è gente che l’ha detto. C’è gente che ha detto che la lampadina era già fin troppo. I poeti vivono in campagna. Si comportano da gentiluomini. E vivono secondo il loro codice di gentiluomini e muoiono in miseria. O annegano nei laghi. Di solito i poeti finiscono molto male. Basta guardare alla vita di Keats. O a quella di Jim Morrison, se lo vogliamo chiamare un poeta.
La cultura non basta e l’erudizione non m’affascina: voglio raggiungere con la mente quell’estro geniale, quella realtà malleabile che è l’ispirazione poetica, ed imparare a padroneggiarne il potere redentore e catartico.
Viviamo in un mondo sporco di troppa scrittura di scadente livello qualitativo, artistico, strutturale, di forma e di pensiero; il lettore viene massacrato dalla scrittura spazzatura. Il problema è che la poesia viene sepolta e nessuno la legge.