Alexandre Cuissardes – Politica
Da come si comporta questo governo, più che di “larghe intese” sembra un governo di “larghe bevute”.
Da come si comporta questo governo, più che di “larghe intese” sembra un governo di “larghe bevute”.
Se i politici avessero usato metà della capacità che dimostrano di avere nel chiacchierare, litigare e dare il cattivo esempio per fare invece il bene del paese saremmo in tutt’altre condizioni. Ma viene il dubbio, ne sarebbero stati capaci di fare diversamente?
Incidi questo nella tua memoria, ragazzo: un mondo si sostiene su quattro cose… l’erudizione del saggio, la giustizia del grande, le preghiere del giusto, e il valore del coraggioso. Ma tutto questo è nulla senza un condottiero che conosca l’arte del governare. Fa di essa la tua scienza!
Ormai a molti politici è sfuggita la capacità di intendere, in compenso hanno mantenuto molto forte quella di volere.
C’è chi spera di prenotarsi l’al di là migliore con tante preghiere e chi invece spera di farsi una vita tranquilla in terra tenendosi buoni i magistrati, ed è il caso di molti giornalisti ed altrettanti politici. Speriamo che restino entrambi delusi.
Un terzo degli italiani ha rabbia, un terzo rassegnazione, un terzo si fa gli affari suoi, il rimanente viene stritolato dai primi tre.
La destra spara a zero sulla magistratura, la sinistra difende a spada tratta la magistratura. Il conto della imbecillità di entrambi lo paga il paese.
In Italia siamo passati dall’esproprio proletario all’esproprio porchettaro.
Il lavoro rende libero, chi lavora non è libero, chi è libero non lavora, chi lavora pensa alla libertà, chi pensa alla libertà non lavora, chi vive in italia non lavora chi lavora in italia rischia il posto.
In Italia ormai ogni cittadino pensa per se, ed i politici, i furbi ed i disonesti invece pensano per tutti, con i risultati che vediamo.
I politici sono spesso dei sognatori mantenuti da chi non può più permettersi né di dormire né di sognare.
Il conflitto non è, come vogliono farci apparire, fra politica e giustizia, il conflitto vero è fra politica e giustizia insieme e paese reale.
Durante il ventennio gli italiani donarono l’oro alla patria per finanziare le guerre, stupide come quasi tutte le guerre, ed in più perse in partenza. Oggi diamo l’oro ai compro oro ed i pochi soldi raggranellati li diamo (non doniamo) a governi (la patria non esiste più) che finanziano un esercito che non serve a combattere ma a mantenerli al potere col voto. L’unica guerra che hanno combattuto è stata quella contro il buonsenso, il rispetto, l’onestà, e l’hanno ormai vinta da tempo. La differenza rispetto al ventennio è che se ieri l’Italia era tutt’una, oggi è divisa in due fazioni più una composta da quelli “in ordine sparso” e quanto a dittatori, non ce n’è più uno solo ma un bel numero, e tutti mediocri.
Politica e giustizia: un ossimoro.
Ormai è chiaro che nessun politico si dimette, dovrebbe dimettersi il paese.
Ormai politici escono allo scoperto, vanno in ordine sparso verso i loro interessi, intanto il paese è sperso, scomparso, e cosparso di melma.
Il governo sbaglia ad aumentare le accise sull’alcol, se gli italiani cominciano a bere meno e diventano più sobri c’è il rischio che si decidano una buona volta a prendere a calci in culo tutti i politici.