Lev Nikolaevic Tolstoj – Politica
La vendetta della storia è più terribile della vendetta del segretario generale più potente.
La vendetta della storia è più terribile della vendetta del segretario generale più potente.
La suprema espressione della mediocrità dell’apparato fu che proprio Stalin fu all’altezza della sua posizione.
In Italia, quando non c’è più niente da fare, si solleva la “questione morale”. E si ricomincia da capo.
Che io debba essere governato: ecco dov’è lo scandalo.
Il problema di questo paese consiste nel fatto che ci sono troppi uomini politici che credono, con la certezza che deriva dall’esperienza, che si possa ingannare tutto il popolo in ogni momento.
Le elezioni sono vinte da uomini e donne principalmente perché la maggior parte della gente vota contro qualcuno piuttosto che per qualcuno.
La voce della maggioranza non è garanzia di giustizia.
I cattolici e i comunisti sono simili nel considerare che quelli che non hanno le loro convinzioni non possono essere sia onesti sia intelligenti.
Non si può avere una civiltà durevole senza una buona quantità di vizi.
La dignità ufficiale tende a crescere in proporzione inversa all’importanza del paese in cui ha sede l’ufficio.
Uno degli errori che commisero i tedeschi, in questo secolo e anche nei tempi precedenti, è che non erano audaci a sufficienza per essere dispiaciuti.
In politica internazionale, unione di due ladri ciascuno dei quali tiene la mano ficcata così in fondo nella tasca dell’altro, che non possono separarsi per derubare un terzo.
Qualsiasi sciagura nazionale è fonte di guadagno per le classi dirigenti.
In una nazione i ricchi sono i primi ad arricchirsi ed i poveri sono i primi ad andare in miseria, e lo Stato? Lo Stato è garante.
Benché il capitalismo sia fondamentalmente basato sull’egoismo, parla molto di solidarietà.
Non si deve parlare di declino del Comunismo o di declino del Capitalismo, si deve parlare del fallimento dell’umanità o se si preferisce del trionfo della stupidità.
L’autorità è senz’altro un valore, ecco perché Nietzsche sentì l’esigenza di un “rovesciamento di tutti i valori”.