Michele Santoro – Politica
Il nuovo dramma shakespeariano: è satira o informazione?
Il nuovo dramma shakespeariano: è satira o informazione?
La politica spende le proprie paroleche il politico compra,rubandole alla prole.
Il nostro Governo sembra solo a sé stesso, mentre del nostro futuro se ne frega. Eventualmente al domani ci penserà domani.
L’Italia è l’unico paese europeo che è riuscito ad individuare e ad assicurare alla giustizia quasi tutti gli autori degli attentati compiuti sul nostro territorio. È un dato che ci conforta sull’efficienza dei nostri apparati di tutela: ma è anche un dato che ci dice che in Italia né si chiudono gli occhi, né si evitano responsabilità. Resta comunque nostra profonda convinzione che nessun sistema di prevenzione o di repressione del terrorismo potrà assicurarci la vita libera e pacifica alla quale aspiriamo, se esso non sarà combattuto con l’azione politica e diplomatica là dove esso nasce.
In politica bisogna sempre seguire la retta via, perché si è sicuri di non incontrarvi mai nessuno.
La politica è l’insieme dei discorsi da avanspettacolo tenuti da un manipolo di illusionisti che ti vogliono far credere di veder chiaro.
Gli uomini politici non si comprano, si affittano.
Quando la massa e la stampa e il mondo intero ti dicono di spostarti il tuo compito è quello di piantarti come un albero accanto al fiume della verità e dire al mondo: no, spostati tu.
Per ogni accusa che emerge c’è almeno un politico che nega.
La politica sociale è la disperata decisione di operare i calli di un malato di cancro.
Io ho conquistato all’Italia un impero e Mussolini l’ha buttato via.
Quando in un piccolo Stato si diffonde l’abitudine di condannare senza sentire, di applaudire un discorso dettato dalla passione, quando vi si dà il nome di virtù all’esagerazione ed al furore, e si accusa di delitto la moderazione e l’equità, allora quello Stato sta per cadere in rovina.
La costruzione dell’Europa è un’arte. È l’arte del possibile.
Il culmine del potere nel mondo di oggi sta nel potere di emissione del denaro. Se tale potere venisse democratizzato e focalizzato in una direzione che tenga conto dei problemi sociali ed ecologici allora potrebbe ancora esserci la speranza di salvare il mondo.
Può un Paese sopravvivere a dei governanti inquisiti?
Li conosco e riconosco, quei regimi. Ne avverto il passo anche di lontano, e convengo che in Italia il pericolo di vederne arrivare qualcuno c’è. Ma sa quando si realizzerà? L’anno venturo, dopo la vittoria – che io do per certa – del Polo alle Politiche. Vedrà. La prima cosa che farà Berlusconi, come la fece nel ’94, sarà di spazzare via l’attuale dirigenza Rai per omologarne le tre Reti a quelle sue.
I magistrati sono gli ultimi a sapere, un po’ come i cornuti.