Maicol Cortesi – Progresso
Facciamo vedere al mondo come sono bravi i nostri professori universitari… noi abbiamo tanto da insegnare al mondo.
Facciamo vedere al mondo come sono bravi i nostri professori universitari… noi abbiamo tanto da insegnare al mondo.
Invece di preoccuparci dei segni indefinibili del cielo, è ora di preoccuparci dei segni critici che il nostro pianeta evidenzia nel suo essere inquinato e depredato, Perché mentre nei cieli per i mortali non c’è prospettiva di vita, la terra sarà per il futuro l’unico pianeta ad ospitare la vita delle future generazioni.
Impara dal passato per impadronirti del presente, senza mai affidarti troppo al futuro.
Non c’è futuro senza memoria; i ricordi di ieri sono i desideri di domani.
Più aumenta la tecnologia della “socialità” più senza accorgercene facciamo passi indietro nella vera socialità come atto stesso di vita. Questa è la cosa più triste di tutte, perché ci rende cechi di fronte alle emozioni umane.
Questa sera, come accade da un po’, ho digiunato. Qualcuno potrà pensare che lo stia facendo per la salute. No, semplicemente mi sto allenando per quello che ci attende.
Solo perché nel mondo varie cose sono andate in un certo modo nel passato, e vanno tuttora così nel nostro presente, ciò non vuol dire che esse siano indiscutibilmente giuste e che in futuro debbano continuare ad andare nello stesso identico modo.
In un presente difficile, il futuro è incerto.
Se al giorno d’oggi la tecnologia e l’innovazione progrediscono, ma il modo di pensare dell’uomo rimane sempre regresso, allora non può esistere futuro.
Non potrei mai essere uno smartphone, perché non ho tatto.
Un’epoca di guai quella in cui i fiori non vengono visti né colti. Ma gettati rifioriranno. Sempre.
Non lasciare che le miserie di questo mondo facciano di te un miserabile.
Le regole son state create per essere infrante. Senza rompere le balle al prossimo, però!
Non abbiamo un volto solo, ma portiamo dentro di noi tutti i volti che ci hanno accompagnato lungo il nostro cammino, per essere ciò che ora siamo.
L’Europa deve a questa pluralità di percorsi tutto il suo sviluppo progressivo e multiforme.
Il mondo cambia grazie a chi mette in dubbio i propri limiti, non limiti ai propri dubbi.
Dobbiamo illuderci all’ottimismo in questi tempi.