Qohelet – Cielo
Perché molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
Perché molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
Come si può tenere lontano il giorno dalla notte?
Essere sul chi va là è vivere, farsi cullare da certezze è morire.
All’infinito appartiene anche il nostro mondo, perché in una notte di San Lorenzo cadrà in mille pezzi e svanirà nell’infinito.Nell’infinito compreso anche l’incomprensibile, l’infinito è la misura dell’eternità.
Scintille fragili incandescenti precipitano nella notte rischiarando il cielo, li osservo come stelle cadenti scrivere…
Ogni volta che mi fermo a guardare il cielo pieno di stelle, rifletto su come esse siano luminose. Penso che siano fiammiferi accesi da altre persone in un mondo parallelo, forse per festeggiare qualcosa o forse per farci riflettere proprio su come splendano in questo modo solitario che le accomuna. Il loro compito è quello di splendere per il cielo, per abbellirlo, decorarlo, e non è molto differente da quello degli uomini; anche noi splendiamo per qualcosa o qualcuno. Alcune persone splendono per dire che esistono, per farsi notare, per esprimere se stessi, altre per gli obbiettivi, altre ancora splendono e non se ne rendono nemmeno conto e poi ci sono quelle persone che accomunano un po’ tutto, come me d’altronde… io splendo? Penso di si, e se lo penso so anche il motivo. Te, semplice, no? Ma mi chiedo anche; tu, splendi per me?
L’incanto del tramonto è il regalo del giorno che va via. Il crepuscolo è l’alba…