Raffaele Caponetto – Ricordi
Quando c’erano ancora mamma e papà non sapevamo di essere felici.
Quando c’erano ancora mamma e papà non sapevamo di essere felici.
Per un attimo, per il tempo che sono stata con te…Mi ero dimenticata cheesiste la parola “Fine”.
Il residuo fisso della felicità è costituito dal ricordo.
In un mare pieno zeppo di ricordi, la nostalgia arriva a cavallo delle onde più impetuose. Copre tutto e trascina via ogni cosa, spesso anche il tuo cuore.
Le lancette di un orologio vanno sempre in avanti, ma nel farlo fanno una infinità di volte lo stesso percorso, passano sempre per un un punto, un punto che hanno già visitato. Noi facciamo la stessa cosa, andiamo in avanti ma qualche volta passiamo e sostiamo su i ricordi di ciò che stato, e poi ripartiamo o ci rompiamo restando fermi li.
Un ricordo è un’emozione senza tempo.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.