Raffaele Caponetto – Stati d’Animo
Questo mio cuore oggi impazzisce, ieri pulsava ora ruggisce.
Questo mio cuore oggi impazzisce, ieri pulsava ora ruggisce.
Ho curvato ogni mia parte, intenzione, sogno perché aderissero ai tuoi palmi. Ho misurato le parallele di strade tutte uguali e contato i passi nei vicoli, ho girato gli angoli e tracciato le perpendicolari. Non ho avuto soluzioni, ma ho fatto scorta di alternative, ho creduto nel caotico caso e nell’anima a soqquadro. Ho ascoltato le parole che non mi hai detto e le tue lacrime di certi umori storti. Un’esitazione o due. Tre parole o quattro. Sono rimasta clandestina e sequestrata. Incespico ancora tra le cose guaste e poche, tra le mezze allusioni che sono valse più dei discorsi interi. Nell’incertezza tra scomparire e rimanere, ho tolto luci e definizioni, lasciando i calchi alla penombra in uno spiraglio frastagliato di impressioni accennate. Rifletto le mani sulle pareti, gioco con le forme, racchiudendo nuvole nella stanza vuota. Un cielo col tetto a volta e l’aria che sa d’intonaco non più fresco. Anche l’attesa ha avuto un contrattempo. Ho scritto molto sui fogli raccattati da chi li accartocciava per distruggerti e ho ripreso tutte le tue parole per farle mie, scrivendo un rigo sopra e aggiungendo dell’altro spazio bianco perché tu continuassi con l’inchiostro e il tempo nuovo. Ho dimenticato do mettere a posto i fogli. E le finestre si aprono sempre all’improvviso. Ora lo so.
Mi passano per la testa migliaia di pensieri, ma è spesso il pensiero con cui mi sveglio la mattina a determinare, nel bene o nel male, il resto della giornata.
È stato bello sognare, racchiudere le tue illusioni tra il calore del cuore. È stato splendido stringere il respiro della vita tra le mie mani. È stato…
Tessere di un mosaico, pezzi di puzzle, fili tra le cuciture, molliche di pane, perline di una collana, chicchi di caffè, granelli di polvere e polline di fiori: oggi mi circondo di cose piccole ed essenziali ed il richiamo è alle tue parole, anch’esse piccole ed essenziali, incisive, che prendono la mia giornata e ne fanno ciò che vogliono. Parole che progettano interi percorsi, sentieri scoscesi, tortuosi che formano solchi senza seme e fossi e ci cado dentro come bulbo che aspetta parole più gentili per fiorire, in questo giorno delle piccole cose.
Quanto può assordare l’urlo silenzioso delle tue lacrime che scendono in una disperata e muta richiesta di aiuto, ogni lacrima porta via un po’ di speranza di nuova vita… e il tempo passa e tu vali sempre meno.
– Descriviti in una parola.- Scatola.- Perché?- Perché per quanto tu possa provare ad abbellirla, rimarrà sempre una scatola: un involucro vuoto.