Raffaele Direnzo – Vita
Come in tutti i capitoli letti di un buon libro. Se ne conclude uno lasciandoti con una nuova esperienza. Pronti a ricominciarne un altro voltiamo pagina. Riprendiamo a leggere e rivivere una nuova realtà.
Come in tutti i capitoli letti di un buon libro. Se ne conclude uno lasciandoti con una nuova esperienza. Pronti a ricominciarne un altro voltiamo pagina. Riprendiamo a leggere e rivivere una nuova realtà.
Le due parole più antiche e più brevi sono: “si e no”, ma sono quelle che richiedono più attenzione, valutazione e riflessione.
Come facciamo a dire “mi rifaccio una vita”, la vita è una, quello che è perso è perso, e basta.
Chi gioca con la vita perde sempre.
Sono consapevole che non sono perfetta. Sono consapevole di sbagliare in tante cose. E per questo cerco di rimediare, ma sono anche consapevole che le mie imperfezioni mi rendono quella che sono. Quella persona che tra mille lacrime ha imparato a sorridere ed apprezzare il dono della vita ogni giorno.
Se riuscissimo semplicemente a vivere, senza bisogno continuamente di affermarci, di pretendere, di controbattere, di essere aggressivi, ma imparassimo a sorridere, ad accettare, ad aprire il nostro cuore, la vita sarebbe semplicemente stupenda.
Se arrivasse la fine del mondo vorrei avere il tempo di percorrere a tutta velocità l’ultimo tratto della mia vita. Avrei voglia di vedere vicino a chi sono seduto, chi ha visto i miei capelli imbiancare poco alla volta e vedere se nei miei occhi c’è la completezza e la fierezza di chi ha raggiunto il suo “posto”. La tristezza, il vuoto e la rassegnazione di chi ha sbagliato tutto. Oppure il rimpianto di chi ha aspettato senza far niente “un momento giusto” che non è mai arrivato, perché non hai mai fatto niente perché arrivasse.