Raniero Cappelli – Filosofia
Come cielo un sorriso,tra le mura della nostra prigione.
Come cielo un sorriso,tra le mura della nostra prigione.
L’attenzione conduce all’immortalità, la disattenzione alla morte; gli attenti non muoiono mai, i disattenti sono come morti.
L’uomo non ha una sola e identica vita; ne ha molte giustapposte, ed è la sua miseria.
In filosofia si deve scendere nell’antico caos e ivi sentirsi a proprio agio.
Il grido del cacciatore quando ha intrappolato una verità astratta, l’impegno della propria vita in ricerche metafisiche o matematiche perfettamente “inutili” e il terreno vasto e complesso della musica in occidente hanno la loro fonte specifica nella “disposizione mentale” greca e formano la base delle nostre teoria e pratica dell’eccellenza.
L’uomo non si può dire libero per il fatto che possa non esistere o per il fatto che possa non fare uso della ragione, ma solo in quanto ha potestà di esistere e di agire secondo le leggi della natura umana.
Bacone m’ha insegnato che non si deve porre aspettativa sulle persone perché è il tempo che si prende cura della verità in quanto sua figlia. Non mi aspetto più niente da lui, dal caso o dal destino che sia. Dei suoi amici e dei loro commenti non ne voglio sapere e vivrò comunque. E vivrò meglio e non baderò alle critiche e non lo paragonerò a qualcosa di grandioso ed insostituibile perché non è poi così. Perché l’unica persona grandiosa della qual voglio tener conto in questo momento è di me stessa. Siamo tutti delle piccole grandi stelline che non sanno far altro che brillare e non si rendono conto della propria bellezza.